CLEISSY LIVELLO VIOLA
Continuo a guardarla, perché sono io a guardare lei, rossa e nera, simmetrica e misteriosa, muoversi tra le crepe della corteccia, indaffarata e decisa; ma dove starà andando questa coccinella sempre più in alto lungo questo tronco, cosà starà cercando, e perché.
Non riesco a crederci! Ora lo so, finalmente so cosa si prova. Da molti anni ormai tento di racchiuderlo completamente con l’audace volontà di sentirlo tutto mio, di proiettarlo dentro di me, di farlo diventare me o forse di diventare io lui.
Quanta fatica e quanti sforzi in questi anni a trovare la posizione giusta, il momento giusto, il segmento di tronco più fine e snello che mi consentisse di congiungere i miei indici abbracciandolo e rendendolo parte di me. Conosco nei minimi dettagli questo albero, conosco la rugosità della sua corteccia e vivo l’odore mucido di muschio che con slancio incerto ma impertinente sconfina dall’insalubre all’affascinante misticismo. Probabilmente sono pazza, o forse sono eclettica o forse una tipa strana o particolare, anzi no, qualcuno mi definirebbe sbullonata. Io so di essere semplicemente magica.
Mia nonna era magica, mia madre lo è tuttora e siamo fortunate perché molte persone fanno parte del nostro cerchio e contribuiscono a mantenere l’equilibrio delle energie spirituali che governano il mondo.
Ma cosa sono io, in fondo, confronto a lui? Un nulla, sono piccola e di poco significato, un granello nell’universo che forse un giorno capirà lo scopo di abitarlo. Nonna Freya forse ha la risposta, anzi nonna ha sempre le risposte; in fondo le ha sempre avute. Ora che l’ho abbracciato vorrei dargli un nome; sì vorrei farlo. Ma sarà giusto? Nonna approverebbe? In fondo non è importante il mio desiderio ma quello del cerchio e della comunità.
Un raggio di sole filtra tra le nubi gaio e giocoso, diretto e tagliente e trapassa i miei capelli come un laccio d’oro che mi collega a lui e mi rende lui: lo chiamerò Cleissy.
Che strana questa coccinella che continua a guardarmi. Persevera nel suo percorso lunghissimo quando potrebbe volare!
LETTURA DEGLI SPUNTI PERSONOLOGICI
Cleissy è un nome nordico che significa regina dei boschi ed è un personaggio del livello viola. Ama essere in sintonia con la natura a cui riconosce un valore supremo, da cui impara e per la quale si adopera. Spiccata è la sensibilità per la tutela ambientale di queste persone che attribuiscono a tutto il mondo naturale una dignità divina.
I viola vivono nell’attesa e nell’interpretazione di segni e presagi che arrivano dalle normali condizioni di vita e in base a questi orientano le proprie scelte: il raggio di sole che lega Cleissy all’albero le dà la soluzione alla sua domanda e sceglie di investire questa creatura naturale del suo nome, identificandosi in esso e investendolo di una natura umana e indissolubilmente legata a lei. In fondo nemmeno l’importantissima istituzione comunitaria o l’autorevolezza degli anziani superano l’arbitrariato della natura.
L’abnegazione è un concetto centrale del modo di pensarsi in relazione al mondo. Lo schema che guida le persone al livello viola è che la scelta corretta sta in ciò che sacrifica loro stessi per un valore maggiore. Il valore maggiore in genere può essere la comunità, la tradizione, la fede, la famiglia o il lavoro.
La percezione del suo io è minimale decaratterizzante e parte dalla consapevolezza di essere un piccolo punto di relativo significato all’interno di un sistema che viaggia con regole proprie e che si trascina via in maniera poco accorta ma organizzata anche il granello più piccolo di sabbia in un moto perpetuo e non conoscibile.
L’adesione alla tradizione, alle regole comunitarie e l’ascolto dei segni della natura sono la trama attraverso cui si snoda il filo della personalità. La sostengono e ne veicolano la direzione, impediscono l’anticonformismo o il minimo dubbio di poter scegliere anche il più piccolo inizio di cambiamento. Quando i parametri di scelta sono complessi e compare il dubbio queste persone affidano la scelta a qualcosa di esterno a loro, demandano la decisione al caso, al fato, interpretano segni o si affidano a scelte che altri fanno per loro e lo fanno in modo a volte molto consapevole oppure a volte automatizzato e abitudinario senza averne piena coscienza.
Gli individui a preponderanza viola si rapportano con gli altri e con la società secondo delle regole di tipo tribale, basate sull’attaccamento alla famiglia e alle logiche di parentela. La famiglia, di tipo allargato, è il punto di partenza e di arrivo per ogni obiettivo di vita e il metro supremo di confronto per le proprie scelta.
Talvolta questi individui arrivano a sperimentare un senso di imprigionamento in sé stessi, di ingabbiamento e limitatezza. Hanno delle domande a cui vogliono dare delle riposte diverse ma non si sentono autorizzati a farlo. Questo sistema ingolfato può far emergere stati ansiosi o momenti di panico.
Talvolta questi risvolti sono il motore del cambiamento in quanto i viola sono molto attenti al manifestarsi delle cose e alla loro interpretazione.
Solo se riusciranno a mettere il proprio sentire al disopra dei valori che hanno fatto propri per tradizione e cultura potranno, con un po’ di sano individualismo, svincolarsi dal sistema di abnegazione che li tiene legati al livello viola. Solo così, dunque, potranno muovere i primi passi verso il rosso.