SPILLO LIVELLO ROSSO
Le dita ripercorrevano cieche le venature della ragnatela che viveva sul vetro crepato del suo cellulare. Gli sfuggì di mano e cadde sull’asfalto di agosto. Non lo raccolse.
“Forse sono arrabbiato con te, o forse sono arrabbiato con tutti gli adulti o sicuramente è il mondo a non capirmi e io non ho voglia di capire lui”.
La mano di spillo tracciava con estrema precisone una linea nera che incorniciava e rimarcava pesantemente la scritta FUCK che d’impulso aveva abbozzato sulla parete con le sue bombolette dopo averne sommariamente studiato le proporzioni.
Le pareti di quel sottopasso in fono lo facevano stare bene, lo facevano stare con sé stesso, lontano dall’ostilità di un mondo e di una vita che non capiva e che non si sforzava di capire.
“ Se viene da schifo è perché doveva venire da schifo, perché la vita fa schifo, e se viene bene, finirà che qualcuno darà una mano di bianco e la coprirà perché i bravi ragazzi non scrivono sui muri; ma in fondo non mi importa un granché, mica sono così scemo da metterci la firma!”
Lavorò sul suo murales per circa un’ora e scopriva dentro di sé di esserne profondamente soddisfatto. Il senso di liberazione e di tranquillità che viveva aveva ammazzato tutta la rabbia che aveva accumulato in quei giorni nella casa-famiglia a cui era stato assegnato dai servizi sociali.
La vita per Spillo, seppure vantasse solo 5 lustri non era stata generosa e sembrava collezionare eventi ed esperienze degne di un trentenne che si è fatto da solo. Perché in fondo Spillo si sentiva un uomo, decideva per sé ed era grande a sufficienza per determinare il suo futuro; ma non aveva ancora 18 anni.
Raccolse il cellulare da terra, scattò una foto al suo capolavoro e si incamminò lungo il sottopasso con lo sguardo fisso alla luce che lo avrebbe accolto una volta fuori di lì.
LETTURA DEGLI SPUNTI PERSONOLOGICI
Spillo è un ragazzo adolescente. I tratti che lo distinguono caratterizzano bene gli individui a prevalenza rossa. Essi hanno alla base della loro convinzione la necessità di esprimere sé stessi. Lo fanno anche in maniera impulsiva e senza pensare delle implicazioni delle loro scelte.
Il cellulare rotto rappresenta la noncuranza del dettaglio. Non attenzionano mai i dettagli soprattutto se questi non sono direttamente correlati all’obiettivo del momento. Il murales è espressione dell’emozione del momento.
I rossi sono spesso in conflitto con il mondo che li circonda. Se non sono in conflitto a volte lo cercano. La ricerca del conflitto è per loro una modalità espressiva edonistica e a tratti eclettica.
Sanno curare minuziosamente ciò che per loro ha importanza (linea nera che incornicia la scritta) e che sembra dare loro la possibilità di lasciare un segno o una opportunità di affermarsi nella società.
Spesso vivono in situazioni di vita non facili. A volte per scelta, non riescono, pur volendo, a divincolarsi dalle difficoltà della loro storia. Talvolta inclini all’autosabotaggio proprio perché incauti nelle scelte e impulsivi.
Vivono le loro emozioni con ritorno emotivo particolarmente acuto e contrastante e possono passare da un sentimento all’all’altro in maniera apparentemente dicotomica e disorganizzata. Questo è la semplice espressione di moti emozionali non razionalizzati..
Nei rapporti con gli altri tendono a imporsi in maniera forte, oppositiva e a tratti dispotica. La scritta sul muro e il suo significato rappresentano questa ostilità Si coalizzano con altri loro simili (solitamente altri individui rossi) per il raggiungimento di un obiettivo e le modalità impositive lo rendo più facile da raggiungere.
Tendono talora ad isolarsi. Si concentrano nel loro mondo interiore. Escludono dal loro interesse manifesto le dinamiche sociali più comuni (sottopasso come luogo isolato).
Le persone rosse sono di difficile aggancio. Non si fanno scegliere ma si riservano sempre l’esclusiva di essere loro a scegliere (è il mondo a non capirmi).
Sono attratti da figure carismatiche, forti e potenti. Questi modelli danno loro sicurezza anche se non ammetteranno mai che questo è un loro bisogno.
Si relazionano con le loro figure di riferimento con modalità competitive. Ostentano l’audacia di chi non vuole eguagliare ma si prefigge di superare.
Sembrano essere sordi al dolore emotivo sia proprio che degli altri che mantengono però nella loro memoria storica e che al momento adatto diventa motivo di vanto e trofeo di guerra.
In fase di maturazione riescono a riconoscere questo dolore prima negli altri che in sé stessi e sovente accade quando sono loro stessi ad infliggerlo.
Quando realizzano che sono essi stessi la causa e gli autori del dolore delle persone che in realtà amano, gli individui rossi si stanno preparando al passaggio al blu.