SUOR GIOIA LIVELLO BLU
Con un tanto piccolo quanto celato gesto di stizza chiuse la grossa grata cigolante davanti a sè chiuse dunque la conversazione con il vescovo che l’aveva contattata per colloqui più politici che spirituali.
La campana dell’angelus sottolineava il mezzogiorno e Suor Gioia, da 15 anni era una ascoltatrice attenta dei numerosi mandati sonori dettati da questo enorme ferro appeso ad una torre che da secoli regolava il tempo e regolava le regole.
Già aveva dimenticato la conversazione rimasta chiusa dietro alla grata. Cullava e custodiva, invece, uno scambio di opinioni spirituali avuto con una novizia il giorno precedente. Camminava nel chiostro celermente ma con passi dal moto misurato con la mente assorta in questa questione. Il discorso era centrato sul senso della vita claustrale e sull’utilità di questa scelta per il mondo. Non sapeva perché ma lei la risposta già la conosceva e ormai da molto: vivere per Dio solo, trovare in lui il tutto per ottenere la ricompensa nei cieli. Non era poi così difficile. Claudia già lo sapeva prima di rinunciare al suo nome per essere chiamata Suor Gioia.
Oggi era molto più facile di un tempo. I tempi erano cambiati. Ai suoi tempi non si arrivava tardi alla preghiera altrimenti la badessa ti faceva mettere in ginocchio davanti a tutte le sorelle per fare ammenda fino al temine della preghiera.
Forse al tempo le cose erano più ordinate ma suor Gioia, che era ora la badessa del monastero, aveva lasciato certe abitudini. A malincuore, per non perdere vocazioni aveva optato per una certa lassità nel monastero a cui ella personalmente non credeva. Lei era integerrima.
La preghiera iniziò, tutte le monache erano in piedi nei loro stalli e come sempre qualcuna mancava e le meno peggio stavano arrivando a preghiera iniziata.
Non sarebbe stata certo lei a dover rendere conto al Signore della noncuranza di queste sorelle. Sono cose personali tra Lui e ognuna delle sue spose.
Anzi, forse sì. Lei aveva la responsabilità delle sorelle davanti al Signore. Stava decidendo che sarebbe stata più rigida.
La rigidità e l’osservanza che avrebbe instaurato nel monastero partì in quell’esatto momento da sé stessa e dalla consapevolezza che era distratta da questi pensieri durante la preghiera.
Concentrò immediatamente lo sguardo e il cuore sulle parole del salmo.
LETTURA DEGLI SPUNTI PERSONOLOGICI
Suor Gioia ha tutte le caratteristiche di un individuo del livello blu. Crede molto in valori quali l’obbedienza e il rispetto delle regole.
I blu si identificano nei valori che scelgono in maniera totalizzante. Si danno delle regole interne per rispettare quelle esterne. Sono impegnati nel conservare l’ordine delle cose che spesso considerano prioritario anche alle proprie necessità.
Vivono la paura della punizione che dà struttura alla loro integrità morale. L’errore non è concepito e se capitasse andrebbe adeguatamente punito.
L’abnegazione di sé è la chiave per innalzare un credo o un ideale più importante.
I blu sono intransigenti con sé e con gli altri e se raggiungono ruoli di potere tendono ad esercitarli con polso fermo e deciso. Esercitano una leadership di tipo moralistico-descrittiva. Assumono sfumature totalizzanti e dispotiche. Garantiscono una realtà assolutamente organizzata e perfetta. Sanno gestire i compiti che vengono loro affidati in maniera minuziosa. Sono affidabili e responsabili. Sono molto gerarchici. Rispettano il ruolo che spetta loro e non sfidano mai apertamente l’autorità.
Reprimono gli impulsi e gli istinti che li fanno sembrare vulnerabili o che li possono indurre in errore. Talora vivono nel senso di colpa per non sentirsi all’altezza. Vivono nel tempo in maniera contestualizzata ma protratta al futuro. Tutto ciò che oggi accade trova significato e compimento nel domani. Gli individui blu sono coloro che riescono a mettere in pratica e rendere tangibile la spiritualità astratta del viola.
Il blu che comincia a sentire che le stesse regole possono piegarsi e adattarsi a realtà e necessità mutate è sulla soglia della porta del mondo Arancione.